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 Il cavaliere d'inverno

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rosablu
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rosablu


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MessaggioTitolo: Il cavaliere d'inverno   Il cavaliere d'inverno EmptyMer Feb 04, 2009 10:37 pm

"Alexander svoltò a destra lungo la via Saltikova-Scedrina.
La strada era deserta e le fronde degli alberi stormivano sospinte dal vento estivo. Ripensò a Barrington e ricordò i sui boschi. Lui e Teddy sdraiati ad ascoltare gli alberi che si scuotevano sopra le loro teste. Gli piaceva quel rumore.
Sentì un suono, come la voce di qualcuno che cantava. Era quasi un sussurro, Alexander guardò lungo la strada e non vide nessuno.
Poi notò una cascata di capelli sottili, lunghi e biondi che coprivano il viso di una ragazza. Portava un vestito bianco con delle rose rosse.
Sedeva su una panchina sotto il baldacchino verde formato dai rami degli alberi con un turbine candido con i capelli d'oro, il vestito bianco, le rose color di sangue. Mangiava un gelato e canticchiava soprappensiero. Alexander riconobbe il motivetto. Cantava Un giorno ci incontreremo a Lvov, io e il mio amore, una canzone molto in voga in quel momento.
In qualche modo riusciva a cantare, leccare il gelato e dondolare le gambe nude con i piedi chiusi in un paio di sandali rossi e a spostarsi i capelli che le ricadevano sul viso.
Tutto allo stesso tempo.
Sembrava assolutamente incurante di Alexander che la fissava dall'altra parte della strada, anche della guerra, del mondo e di tutte le cose che quella domenica animavano gli abitanti di Leningrado.
Lei era lì, sola con se stessa e i suoi capelli lucenti, quel vestito meraviglioso e il gelato e la voce delicata.
Stava in un mondo che Alexander non aveva mai conosciuto, nuotava sulla luna, in un mare di tranquillità. Non riuscì a spostarsi dal punto del marciapiede in cui si trovava.
Lei non si accorse di nulla per un minuto buono. E per tutto quel tempo Alexander restò ad osservarla, prima che lei sollevasse lo sguardo. Si guastava quel gelato con incoreggibile e gioiosa determinazione.
Lo spettacolo di quella ragazzina che leccava il gelato e ne succhiava la punta con la bocca aperta spalancò una voragine nello stomaco di Alexander.
Dovete fermarsi a riprendere fiato, come se all'improvviso non ci fosse ossigeno a sufficienza in quella via della città.
La ragazza sollevò lo sguardo e lo vide, fermo dall'altra parte della strada.
Smise di dondolare le gambe e raddrizzò la schiena.
Poi rimase nascosta dietro un autobus sopraggiunto nel frattempo.
Oh, no, pensò Alexander. Salirà su quell'autobus. Attraversò la strada di corsa.
Vide la ragazza che si alzava dalla panchina e poi si fermava, con lo sguardo fisso su di lui.
L'autobus si allontanò sferragliando e loro rimasero lì, uno di fronte all'altra.
Lei era piccola, esile, e indietreggiò fino a quasi a cadere sulla pancina, con il gelato che le gocciolava sulle mani.
"Il gelato si sta sciogliendo ", fece notare lui, sollecito.
Voleva osservarla ancora mentre lo mangiava.
Ma non gli diede la soddisfazione. Sembrava imbarazzata.
Alexander non si mosse e continuò a osservarla.
Osservò lo sguardo della giovane che si spostava lentamente dai suoi stivali, ai pantaloni, alla giubba, per poi scrutare la medaglia, le spalline, il collo, le labbra e infine gli occhi, sui quali si soffermò.
I loro sguardi rimasero intrecciati per alcuni secondi stabilendo un contatto di bizzarra familiarità.
Poi lei arrossì e si voltò.
Un legame."






Leningrado,1942. in una tranquilla sera d'estate, Tatina e Dasha, sorelle ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso la Russia: è la guerra!

Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander un giovane ufficiale dell'armata rossa che parle russo con un lieve accento, e tra loro scatta subito un'attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile,che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l'assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo, la dolce Tatiana dal cuore generoso e il valoroso soldato Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversotà e sacrifici proprio dal legame segreto,sempre più intenso e profondo , che li unisce.



"OVUNQUE SARAI E SENTIRAI IL VENTO CHE SUSSURRA IL TUO NOME,SARO' IO CHE TI CHIAMO..IO TI ASPETTO SOLDATO..OLTRE LA GUERRA E IL SILENZIO..OLTRE L'OCEANO.."





Il cavaliere d'inverno

Paullina Simons



Non ci sono molte parole per descriverlo...bisogna leggerlo per trovarmi l'immensità dell'amore che vi ho trovato io..

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